Storia

Informazioni sul Premio Bruno Mezzena

Bruno Mezzena: Un'eredità

Bruno Mezzena, nato a Trento il 4 aprile 1927 e scomparso a Taranto il 6 luglio 2017, si diploma brillantemente in pianoforte all’età di soli 15 anni presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, sotto la guida di Nunzio Montanari. Successivamente si perfeziona con illustri musicisti che hanno segnato la storia dell’interpretazione pianistica, quali Marguerite Long, Tito Aprea e, soprattutto, Arturo Benedetti Michelangeli. Inizia quindi la sua attività concertistica, ottenendo riconoscimenti in importanti concorsi pianistici internazionali, come quello di Bolzano (Busoni, 1950) e di Monaco di Baviera (1952), e si esibisce in Italia e all’estero sotto la direzione di famosi direttori d’orchestra tra cui Carlo Maria Giulini, Antonio Pedrotti, Anton De Bavier, Gabriel Chmura, Paul Angerer, Hermann Michael. Si diploma in Musica Corale nel 1953 e in Composizione nel 1961 al Conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, studiando sotto la guida di Alfredo Sangiorgi (allievo di Arnold Schönberg) e Renato Dionisi.

Dal 1952 al 1960, Mezzena è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio di Bolzano e, a partire dal 1960, della stessa cattedra presso il Conservatorio di Trento, di cui è direttore dal 1975 al 1985. Oltre all’attività solistica, testimoniata da una serie di importanti incisioni per diverse case discografiche (tra cui Ricordi, PDU, Dynamic, Angelicum, EMI Voce del Padrone, Sony, CBS, EMS Arcobaleno), incentrate soprattutto su composizioni poco note e raramente eseguite, Mezzena si dedica anche alla musica da camera. Nel 1974 fonda il Quintetto italiano con Margit Spirk, Franco Mezzena, Arturo Mazza, Donna Magendanz Guarino. La loro incisione per Ricordi del quintetto per pianoforte e archi di Anton Webern e della Kammersymphonie op. 9 di Arnold Schönberg, nella trascrizione per pianoforte e quartetto d’archi di Webern, vince il Premio della Critica discografica nel 1977. Suona anche in duo con musicisti di fama internazionale come Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Sandor Vegh, Alain Meunier, Franco Petracchi, Jacques Klein, Paul Tortelier.

Diventa noto per il suo suono unico, riconoscibile, dal timbro leggermente scuro, intenso e soffuso, che costituisce la cifra distintiva di tutte le sue esecuzioni. Tra le sue interpretazioni si ricordano in modo particolare le Sonate per pianoforte op. 1 e 2 di Johannes Brahms, la Sonata in si minore e la Totentanz per pianoforte di Franz Liszt, l’integrale delle Mazurche e le 4 Ballate di Chopin, tutta l’opera pianistica di Berg e Webern. Registra diversi CD in duo con il figlio Franco, tra cui Sonate di Beethoven, Tailleferre, Ravel, Respighi, Pizzetti, Debussy e Bartok. In trio, sempre con Franco Mezzena e il violoncellista Arturo Bonucci, registra l’integrale dei trii di Giuseppe Martucci e Mario Castelnuovo-Tedesco.

La sua attività come compositore, meno conosciuta ma significativa, include la Sonata per violino e pianoforte (1963), Musica per Maja, Variazioni e fuga per violino solo (1962) e Pagine per pianoforte (1965). Vince il primo premio al Concorso di composizione di Friburgo con la sonata per violino e pianoforte, dove è evidente l’influenza di Sangiorgi e della dodecafonia.

Mezzena ha tenuto corsi di perfezionamento e masterclass in varie sedi, ed è stato spesso invitato come membro di giurie in concorsi nazionali e internazionali (Busoni, Viotti di Vercelli, Mavi-Marcoz di Saint-Vincent, Rendano, Pozzoli, Rina Sala Gallo e altri). Presso l’Accademia Musicale Pescarese, nel 1984 vengono istituiti Corsi triennali di Perfezionamento, estendendo il percorso di studio da un anno a tre, in linea con le realtà accademiche europee e internazionali. Durante gli anni in cui il Maestro Bruno Mezzena ne ha ricoperto la direzione artistica, sia l’Accademia Musicale Pescarese che l’Istituto Musicale “A. Benvenuti” di Conegliano (TV) hanno vissuto una notevole evoluzione, raggiungendo livelli eccellenti sia nel campo didattico sia in quello propriamente artistico. Questo sviluppo è stato possibile grazie alla sua professionalità, alle competenze, ai legami con eminenti figure del panorama musicale internazionale, alla lungimiranza e alla raffinata capacità intellettuale.

Un’altra importante iniziativa fu l’istituzione nel 1983 del Concorso di Musica Vocale da Camera “Città di Conegliano”. Una geniale intuizione, che rispondeva all’esigenza di valorizzare un genere – quello della musica da camera, vocale o strumentale – poco praticato in Italia rispetto ad altri paesi europei, come la Germania. Bruno Mezzena, da sempre sostenitore della necessità di praticare la musica da camera anche nei percorsi formativi, specialmente all’interno dei Conservatori, continuò a promuoverla con entusiasmo. Divenuto direttore artistico del concorso, fu membro fisso della commissione giudicatrice.

Bruno Mezzena è stato uno straordinario didatta di livello internazionale. Vasto conoscitore della musica contemporanea, dominava tutto il repertorio pianistico. Comunicava agli allievi passione, serietà e rigore metodologico. Il fulcro del suo insegnamento era l’assoluta fedeltà al testo, l’amore per il dettaglio e la ricerca del suono. Non imponeva rigidi schemi precostituiti o particolari approcci tecnici, ma era dotato piuttosto nella rara capacità di far emergere e sviluppare le singole potenzialità individuali. Si prodigava per l’insegnamento e l’esecuzione della musica del Novecento e contemporanea, che considerava troppo poco conosciuta ed eseguita.

Dal punto di vista strettamente pianistico, tra i suoi insegnamenti più significativi vi è l’idea che la difficoltà tecnica si supera solo attraverso l’espressione musicale, con un’attenta e minuziosa analisi del fraseggio e uno studio del suono, nella piena comprensione delle intenzioni dell’autore. Non prima la tecnica e poi la musica, ma esattamente l’opposto. A questo contribuiva anche un uso parsimonioso del pedale, non per coprire il suono, ma per esaltarlo, sfruttandone il meccanismo per ottenere effetti di risonanza inediti, spesso in combinazione con le sonorità attutite del pedale sinistro.

La Missione del Concorso

Il Concorso Pianistico Internazionale Premio Bruno Mezzena è stato istituito per onorare la memoria e l’eredità di Bruno Mezzena. La sua missione è scoprire e sostenere giovani pianisti in tutto il mondo, fornendo loro una piattaforma per lanciare carriere internazionali. Enfatizzando sia gli aspetti esecutivi che quelli educativi della musica, il concorso promuove gli scambi culturali e nutre la prossima generazione di talenti della musica classica, in linea con la dedizione di Mezzena all’arte. Il concorso cerca di premiare i pianisti che mettono la loro tecnica al servizio della partitura e della genuina espressione musicale.

Bruno Mezzena è stato non solo uno straordinario pianista, ma anche un ineguagliabile docente. La sua passione per l’insegnamento, la sua cura, attenzione, il suo rispetto e incoraggiamento rivolti a tutti i suoi allievi, uniti al suo insight musicale e alle insostituibili chiavi di lettura offerte durante le lezioni, costituiscono un bagaglio inestimabile per chiunque abbia studiato con lui. 

Il Premio Bruno Mezzena intende promuoverne i vincitori, fornendo loro un pacchetto di servizi utili a muovere i primi passi nel mondo del concertismo professionale.

Storia del Concorso

Ideato da Franco Mezzena, acclamato violinista e figlio di Bruno Mezzena, in collaborazione con Odradek Records, il concorso è un evento biennale che si svolge a Montesilvano, in Italia, una città della bellissima regione Abruzzo a breve distanza dalle spiagge sabbiose più lunghe d’Italia, dai vigneti ai piedi degli Appennini continentali e dalle cime innevate del massiccio della Maiella. L’obiettivo è quello di riflettere la promozione di Mezzena di un repertorio a tutto tondo tra i pianisti, con una particolare attenzione alla musica moderna e contemporanea.

Contatti

Per maggiori informazioni sul Premio Bruno Mezzena, ci contatti all’indirizzo premio@mezzena.org.

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